Vai al contenuto

Dingli Caruana: “A Roma 2009 nuotavo record e festeggiavo la Pellegrini, ora promuovo i master a Malta”

Edward Dingli Caruana ha un legame speciale con l’Italia, a Roma ha partecipato ai campionati mondiali del 2009 e nel 2015 ha trascorso tre mesi della sua vita a Verona per il progetto Erasmus. “I mondiali del 2009 sono stati un’esperienza molto emozionante. Avevo 17 anni e per la prima volta rappresentavo Malta a una competizione internazionale d’élite. Essere lì tra i migliori del mondo è stato un momento importante della mia carriera di nuotatore. Sono legato a due ricordi che non dimenticherò mai: aver battuto nella piscina più bella del mondo i record nazionali nelle tre staffette esistenti all’epoca (4×100 e 4×200 stile libero e 4×100 mista) ed essere in mezzo al pubblico che festeggiava per i record mondiali di Federica Pellegrini. Mi fa venire la pelle d’oca ancora oggi. Quell’atmosfera mi ha fatto innamorare ancora di più del nuoto”. 

Nel 2015 si è ritirato dal nuoto agonistico per concentrarsi sugli studi, si è laureato in giurisprudenza all’Università di Malta e ha continuato a nuotare partecipando occasionalmente a qualche gara solo per divertimento. Fino al 2018 quando, vedendo partecipare ai master di Kranj il connazionale John Tabone  (anche lui in gara in questi campionati), ha deciso di avvicinarsi al mondo master. “Appena ho saputo che nel 2022 gli europei master sarebbero stati al Foro Italico, nello stesso luogo dei miei Mondiali del 2009, ho voluto esserci. A Malta il nuoto master esiste da pochi anni, le gare sono iniziate solo nel 2021, quindi è una novità. Spero che la mia presenza possa avvicinare nuotatori adulti a queste competizioni”.

Edward Dingli Caruana si occupa di diritto societario e tributario a Malta ed è anche allenatore di nuoto del club Exiles SC e allenatore responsabile per il nuoto paralimpico del Malta Paraswimming. A distanza di 20 anni dalla sua prima competizione, “nel 2002 ho iniziato a gareggiare”, le emozioni sono sempre intense. “Il nuoto è diventato la mia vita. È l’ambiente in cui mi sento al meglio, mi permette di rilassare la mente e il corpo che in acqua si sentono a casa. Quando svolgo un duro allenamento o una gara mi sento realizzato e soddisfatto. È una delle mie sensazioni preferite. Mi piace che il nuoto sia così inclusivo, è uno dei pochi sport che si possono praticare a prescindere dall’età e dalle capacità. Ho avuto la fortuna di vivere l’atmosfera delle gare di nuoto agonistico, master e paralimpico come allenatore, e ho amato ogni esperienza. Ovunque si vada, è una grande famiglia”.

Una famiglia per davvero, Edward Dingli Caruana ha “lo sport nel sangue”. I genitori sono stati dei pallanotisti e grazie al nuoto ha conosciuto sua moglie. “Trascorrevo molto tempo nella piscina nazionale di Malta perché mio padre si allenava lì. È stato il portiere di pallanuoto della squadra nazionale per oltre 20 anni e ha vinto il titolo di miglior portiere ai Giochi del Commonwealth del 2002. Ho provato anche io quando ero adolescente, ma non avevo la grinta necessaria per la pallanuoto. Nel nuoto, invece, ero solo io e mi sentivo più a mio agio”.

Sua moglie, Rhea Cutajar, era una nuotatrice, adesso è una pallanotista della nazionale maltese ed è anche la sua allenatrice, con lui qui a Roma. Ma nel futuro la famiglia Caruana potrebbe essere rappresentata al completo. “Da poco i miei genitori sono entrati a far parte della squadra di nuoto master e spero che si uniscano a me agli Europei del 2024. Mi è piaciuta molto l’atmosfera di questi giorni, perché vedere persone che hanno l’età dei miei nonni e dei miei genitori fare lo sport che amano mi ispira a continuare ad allenarmi e a praticare questo sport per molto tempo ancora”.

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on email