Tuffi master, podio e divertimento tra amici: “Siamo una grande famiglia”
Agli Europei di Roma 2022 il trampolino da un 1 e 3 metri per la categoria maschile 50-54 è un affare tra amici.
Il tuffatore italiano Riccardo Giacometti è rinato dopo aver intrapreso la strada dei campionati master tanto da mostrarsi orgoglioso di tutti i tatuaggi raffiguranti le medaglie vinte: “Nel 2012 mi sono ritrovato leggermente in sovrappeso e un mio amico, Davide Lorenzini, mi ha invitato a fare le gare master. Da quel momento in poi ho perso 17 chili e per me è stato come avere una seconda vita”.
Dopo un passato trascorso nelle nazionali giovanili di tuffi, Giacometti oggi è un allenatore per la società Bentegodi di Verona. “Durante il periodo Covid, a parte il lockdown, ho sempre partecipato alle gare dei miei ragazzi come allenatore e mi è mancato il confronto internazionale con i colleghi. Adesso sono di nuovo qui a gareggiare e prima in allenamento ho già rivisto i miei compagni di podio”.
“Noi tre ci siamo sempre giostrati quasi tutte le gare europee dal trampolino di 1 e 3 metri,” dice Giacometti riferendosi agli amici Olle Strombeck, svedese e Erik Seibt, tedesco.
“Siamo una grande famiglia, non c’è vera competizione tra di noi. – dice Strombeck – È meraviglioso essere qui, mi piace molto tuffarmi da master. Quando ero più giovane, sentivo tanta pressione e ora l’unica sfida è invece solo con me stesso”.
La vita lavorativa di Seibt è lontana dallo sport, vive a Lund, nel sud della Svezia, dove insegna inglese, svedese e scienze sociali a scuola, ma quando si tuffa in acqua, le emozioni sono incredibili. “Ho smesso con l’agonismo a 17 anni. Sei anni fa ho ripreso e ho visto che ero ancora in grado di tuffarmi. È stato come essere in una macchina del tempo e tornare a quando ero ragazzo. Partecipare ai master è un ottimo modo per tenersi in forma, per incontrare amici da ogni parte d’Europa e per visitare posti fantastici come Roma”.
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