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– 60 giorni. Barelli: Sarà una festa per Roma e l’Italia, riconoscimento per gli sforzi delle società

Sessanta giorni all’Europeo. Roma ancora una volta Capitale del nuoto e dello sport grazie a una manifestazione che abbraccerà sì la città ma anche il litorale, con le acque libere sulla spiaggia di Ostia. Arriveranno medaglie (tante), il grande pubblico e – altro obiettivo meno “agonistico” ma altrettanto prestigioso – si spera anche una diversa cultura dell’acqua, per un Paese circondato dal mare come il nostro. A parte un paio di eccezioni (Martina Carraro, Marco Orsi) per tutti gli altri sarà un battesimo: troppo giovani in occasione del Mondiale di Roma 2009, nel pieno dell’attività oggi.

Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, fa il conto alla rovescia: la macchina è avviata e il gruppo azzurro potrà finalmente vivere l’emozione di una grande manifestazione internazionale in casa.

Che Europeo sarà?

«Mi aspetto le tribune piene, con l’Europa che si ritrova nell’impianto più bello del mondo dopo il dramma del covid, la chiusura delle piscine, le difficoltà economiche conseguenza della guerra in Ucraina. Sarà una festa per la città di Roma e per tutta l’Italia».

Dal Mondiale del 2009 all’Europeo del 2022.

«Spero che le gare che vedremo tra due mesi possano rafforzare l’immagine positiva dei nostri atleti, la crescita del nostro movimento che oggi, rispetto a 13 anni fa, ha molte più frecce al proprio arco. Il nuoto italiano è vincente e rappresenta un modello».

Nuoto, tuffi e sincro a Roma. Acque libere a Ostia.

«Sarà bello coinvolgere le spiagge del litorale in piena estate. Mentre il resto delle discipline sarà concentrato nell’area dello Stadio del nuoto. Con il sincro al Pietrangeli e i tuffi dalle grandi altezze nella zona dei campi 1 e 2 del tennis: l’idea originale era piazzare la torre di 27 metri nella zona di Castel Sant’Angelo ma autorizzazioni e tempistica non ce lo permetteranno. Sarà tutto ugualmente scenografico con il cupolone di San Pietro, il tevere e la città raccolti in una splendida cartolina e sarà tutto più accessibile al pubblico con gli impianti a pochi passi nel parco del Foro Italico».

Il nuoto è in salute.

«C’è una maggiore consapevolezza del nostro valore. Rispetto al 2009, in un Mondiale in vasca ricordato soprattutto per gli ori e i record del mondo di Federica Pellegrini, l’oro e il bronzo di Alessia Filippi, siamo cresciuti in quantità e qualità».

C’è sicuramente un “ma…”

«…ma le difficoltà che le nostre società devono affrontare sono grandi. Prima la chiusura degli impianti, poi la crisi energetica con le bollette più che raddoppiate. Ecco, Roma 2022 sarà il giusto riconoscimento per tutti gli sforzi che sono stati compiuti in questi ultimi mesi. L’attività agonistica ha un costo rilevante nel bilancio di una società ed è la prima a essere sacrificata nei momenti di crisi. Poter contare su un gruppo azzurro di grande valore, giovane, eterogeneo è la dimostrazione del lavoro di tutte le società italiane. Senza dimenticare che la strada è ancora lunga».

Un primo bando da 30 milioni, un secondo da 48 in arrivo per sostenere le società. Eppure, da fuori, c’è la percezione che la politica fatichi a capire l’importanza dello sport, soprattutto di base.

«La realtà è che la coperta è corta: ci sono ambiti socioeconomici che hanno un peso maggiore nella vita del Paese, questo è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che l’attività sportiva non è ancora considerata in modo adeguato. Ma passo dopo passo stiamo cercando di cambiare le cose. I bandi in arrivo sono un segnale, non basteranno a coprire le perdite di tutti questi anni ma è un primo passo».

A Roma arriveranno medaglie e non solo.

«Abbiamo fatto scelte simboliche, come le due mascotte viventi (i cani Lea e Gastone, ndr) perché vogliamo che anche il mondo del salvamento sia rappresentato a Roma 2022. Siamo un Paese che ha coste meravigliose e tutti devono poterle vivere in sicurezza. La Federnuoto non si occupa solo dei campioni ma anche di garantire la salvaguardia dei cittadini in acqua, formando gli assistenti bagnanti e diffondendo regole e strumenti per vivere responsabilmente la balneazione».

I rapporti con la Fina, la Federazione internazionale, e con la Len, la lega europea di nuoto, sono di collaborazione per contribuire al successo dell’evento.

«Ho dato il mio contributo alla Len (Barelli è stato presidente dal 2012 fino a pochi mesi fa, ndr) portandola a livelli di eccellenza. Ogni cosa ha un inizio e una fine. Detto questo, faremo un grande campionato europeo per l’Italia, per Roma e per l’immagine del nostro Paese che ha vissuto e vive momenti difficili».

(Paolo de Laurentiis / Corriere dello Sport)
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