Martinenghi-Kamminga, amici-rivali. Arno: “Ci spingiamo a far meglio a vicenda”

Amici e rivali. Rivali e amici. Arno Kamminga e Nicolò Martinenghi, sono due dei volti europei della rana di oggi. A Tokyo 2020 dietro l’alieno Adam Peaty, assente da Roma 2022 per infortunio, l’olandese si è preso un agognato argento, battendo l’atleta italiano che si è dovuto accontentare del bronzo. Ma ai Mondiali di Budapest “Tete”, questo il soprannome di Martinenghi, si è preso una sonora rivincita conquistando l’oro.

Oggi pomeriggio, alle 18.18 saranno di nuovo uno contro l’altro, dai blocchi della Piscina del Foro Italico, per la finale dei 100m rana.
“Con Arno ci sentiamo spesso, c’è un ottimo rapporto, quando è arrivato in Italia ci siamo scambiati qualche messaggio – ha confessato Martinenghi -. La stagione è stata lunga, siamo tutti lì a livello di energie, bisognerebbe raschiare il fondo finché ce n’è, quindi per la finale chi più ne ha più ne metta”.

Stili simili, con un marchio di fabbrica, anche fuori dalla piscina. E Martinenghi spiega il perché: “Noi ranisti siamo tutti pecore nere dei gruppi, mi piace, ci identifica in maniera unica. Io parlo della vita in generale, dell’approccio ad essa. Abbiamo il nostro marchio di fabbrica”.

Arno, 3 anni più vecchio di Nicolò, non nasconde la sua simpatia per l’atleta italiano.“Mi fa ridere un sacco Tete, è un bravissimo ragazzo ed anche un grande professionista. E’ sempre un piacere vederlo e gareggiare con lui. Ci spingiamo a vicenda per fare sempre meglio. C’è una grande amicizia ma anche una grande rivalità e devo dire che lui è uno dei migliori in piscina. L’accoglienza a Roma? Ho fatto il Sette Colli già un paio di volte quindi sapevo in che impianto stavo entrando ma comunque mi fa ancora venire i brividi. È davvero bello, l’atmosfera è una delle migliori”.

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